I vini della famiglia Colantuono
Fra le colline Sabine di Poggio Mirteto, nella valle del Tevere, si estende l’antico podere della Tenuta Santa Lucia, proprietà della famiglia Colantuono. Questa organizza visite guidate e degustazioni del proprio pregevole vino, frutto di cura e sapienza, in una location completamente immersa nella natura, luogo di assoluta pace e silenzio. Sin dal 1979 quest’azienda vinicola è vocata dall’affermare la bontà del vino sabino, amabile e beverino. La tenuta si sviluppa per quarantacinque ettari coltivati con amore e consapevolezza, ideali per la produzione di vari vini. Sia il microclima che la composizione geologica dei terreni si sono rivelati particolarmente indicati per la coltura di diverse tipologie di vite. La cantina è moderna e di recentissima costruzione, realizzata per esaltare e lavorare l’uva nel migliore dei modi. Fra i loro bianchi il Pecorino in purezza, vitigno autoctono, Lazio IGT, un vino dai profumi semplici e ben articolati che si mescolano perfettamente fra loro. Alla vista si presenta di un color giallo paglierino cangiante con riflessi dorati e di buona consistenza. Al naso sprigiona da subito una grande mineralità con note salmastre, tipiche dei terreni argillosi e sabbiosi di Poggio Mirteto, seguita da un bouquet floreale di acacia, ginestra e camomilla. In equilibrio fra acidità e sapidità, è un vino di grande coerenza fra naso e bocca. Al sorso è infatti salino, fresco, secco e armonioso, di buona persistenza gustativa. Ottimo l’abbinamento con un mai banale spaghetto alle vongole. La qualità-prezzo di questa bottiglia è davvero incredibile: circa otto euro per un’esperienza semplice ma intensa, a dimostrazione di come anche con poco si possa godere di un vino piacevole ed in buon equilibrio.
Per il mondo dei rossi l’azienda applica lo stesso approccio tradizionalista e lo fa sempre a prezzi modici. Ne è un esempio il Domina Sabinae, rosso DOC colli della Sabina, un vino prodotto da un blend di uve al 60% Sangiovese integrate ad un 40% di Montepulciano. Raccolte rigorosamente a mano, macerate e fermentate separatamente a temperatura controllata, successivamente assemblate, non affinano in legno ma solo in acciaio e bottiglia. Di un color rosso rubino intenso, si apre al naso con note importanti di amarena e mora seguite dall’acidità del ribes nero e da lievi cenni speziati. Al gusto è pieno, morbido ed avvolgente, di perfetta corrispondenza espressiva e dai tannini ben calibrati. Un vino diretto che esprime territorialità, godibile e con discrete capacità evolutive. Ideale per primi piatti a base di carne o per secondi in umido leggermente speziati. La morale? È possibile fare gradevoli esperienze enogastronomiche anche a costi contenuti. Intendiamoci, il Sassicaia rimane il Sassicaia ma non per questo la qualità e la piacevolezza alloggiano solo dove c’è un costo elevato. Buona degustazione!
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