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Immagine del redattoreSergio Luna

CineTeatro Freccia, sempre più vicino...

Lavori alle battute finali


Come la cometa dei tempi biblici, una luce è apparsa nel cielo di Ladispoli, ma non perché siamo ormai in prossimità del Natale anche se, a pensarci, si tratta di un regalo in arrivo, un gran bel dono, ben più prezioso di oro, incenso e mirra.


Sul torrione dell'ex Auditorium è comparsa la scritta brillante del Cine Teatro Massimo Freccia!


I ladispolani aspettano questo momento da troppo tempo, ma quella che sembrava una vera e propria maledizione ha perso ormai il suo potere e a breve la nostra città avrà il suo meraviglioso Cine Teatro di ultimissima generazione.


Facciamo un breve e sintetico riassunto. Le amministrazioni precedenti a quella del Sindaco Grando avevano avuto la meritevole intuizione di creare un Auditorium ma, scelta discutibile, anziché costruirlo ex-novo, avevano optato per la trasformazione del vecchio edificio del Consorzio Agrario.

I costi erano lievitati e alla fine dei lavori, nonostante una spesa quasi tripla a quella necessaria per costruirne uno nuovo, la struttura rimaneva non agibile.

Vi furono lo stesso spettacoli e celebrazioni, grazie a ordinanze ad hoc, ma esaurito l'entusiasmo l'Auditorium chiuse i battenti.


All'arrivo del primo mandato Grando si scoperchiò una sorta di vaso di Pandora, perché vennero alla luce numerose carenze che non staremo qui a ricordare ma che furono rilevate dai tecnici comunali.


Fu istruita una gara e, a differenza delle due fatte dale precedenti amministrazioni (andate deserte), si giunse alla aggiudicazione della struttura.


La macchina burocratica si mise in moto e cominciarono ad arrivare anche quei documenti (ok dei Vigili del Fuoco, ecc.) misteriosamente mai ottenuti in precedenza.

Fin da subito cominciarono a saltare fuori delle magagne (errori nella progettazione/costruzione, mancanze di elementi funzionali, infiltrazioni, lo sgombero dei locali soprastanti occupati abusivamente) che portarono ai primi ritardi ma soprattutto arrivò il Covid che per due anni ha congelato ogni attività.


Superata anche la pandemia continuarono a saltare fuori problemi burocratici (stop del paesaggistico) e tecnici fino ad allora sconosciuti a tutti (o quasi), uno per tutti il montaggio del tetto, diciamo non proprio a regola d'arte, che causava infiltrazioni e umidità.



Foto di Luigi Cicillini

E finalmente eccoci a poche sere fa quando, parafrasando John Belushi, "abbiamo visto la luce"...


E ora? Ora non ci resta che aspettare poche settimane per poter uscire di casa e senza dover arrivare a Roma, in cinque minuti, entrare in una struttura di ultimissima generazione e goderci prime visioni, spettacoli teatrali, concerti, essendo tutto a norma (forse sarà banale ripeterlo ma... no, no lo è).


Signori... lo spettacolo comincia!


S.L.




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