La nostra città e il legame con la Bracciano degli Orsini (e Caravaggio...)
Negli anni in cui visse Caravaggio e quindi sino al 16 luglio 1610, il borgo di Palo e l’omonimo castello erano di proprietà del ramo Orsini di Bracciano, alla cui testa c’era Virginio Orsini, figlio di Paolo Giordano I e Isabella Medici e secondo Duca di Bracciano.
Questi ereditò il ducato nel 1585.
Personaggio nobile e fiero ottenne vari riconoscimenti (quale il Toson d’Oro di Venezia) ma forse il più significativo fu l’essere stato la musa ispiratrice di William Shakespeare nello scrivere “La dodicesima notte” dedicata proprio a lui.
Nel tomo di Francesca Laura Sigismondi “Lo Stato degli Orsini” (Viella 2003) si può ben ripercorrere tutto il periodo in cui Virginio ebbe in mano lo scettro del comando dell’intero Ducato, acquisito a fatica dalla sua famiglia, nel corso dei secoli precedenti.
Nel 1467, rimasto unico erede Napoleone Orsini, venne a costituirsi un dominio enorme che comprendeva anche la regione sabatina, rimasta in precedenza senza eredi diretti legittimi (ramo Tagliacozzo), ma anche terre abruzzesi e intorno a Farfa.
Così, mentre Napoleone iniziava i lavori di costruzione del castello di Bracciano, sull’antica rocca dei prefetti di Vico, l’intero dominio acquisiva importanza, stringendo matrimoni e alleanze persino con gli Aragona e con lo Stato Pontificio.
Nel 1492 fu assorbita ai possedimenti anche la Contea di Anguillara, dopo scontri e scorrerie e infine un accordo di vendita che assicurò a Gentil Virginio (figlio di Napoleone) anche il possesso dei castelli di Cerveteri, Monterano, Viano, Rota ed Ischia .
In quel momento la signoria degli Orsini raggiunse la sua massima estensione che resistette per circa un secolo e mezzo e che comprendeva territori a partire dal Monte Soratte e le alture della Sabina fino al mare, incluse Bracciano, Anguillare, Campagnano, Cerveteri, Cesano, Formello, Galeria, Ischia, “Isola”, Monterano, Oriolo, Rota,, Sacrofano, Trevignano e Viano, più numerosi altri possedimenti sparsi qua e là.
Vaste tenute si trovavano anche tra Cerveteri e la costa, ed è qui che gli Orsini edificarono la fortezza di Palo, predisponendo in tal modo uno sbocco al mare per il loro dominio. Fino allora c’era un Castrum di proprietà dei monaci di San Saba.
Da quel momento nacque uno scontro aspro con i Borgia, contrari a tale espansione.
Dal 1551, con Paolo Giordano ancora piccolo, fu il tutore Guido Ascanio Sforza di Santafiora a unificare amministrazione, giustizia e commercio nei territori posseduti ma negli anni a venire, le disastrose condizioni patrimoniali ed economiche degli Orsini li costrinsero ad alienare molti possedimenti.
Il 9 ottobre 1560 Pio IV elevò a Ducato lo Stato degli Orsini, conferendo a Paolo Giordano il titolo di Duca di Bracciano (praticamente la capitale del Ducato). Contestualmente Anguillara diveniva marchesato.
Nel 1585 diveniva II Duca di Bracciano Virginio Orsini che morendo nel 1615 (cinque anni dopo la morte del Caravaggio) lasciò il Ducato in una grave crisi economica, preesistente a lui ma che non aveva saputo risolvere. A lui gli successe il figlio Paolo Giordano II.
Pertanto, il legame tra gli Orsini di Bracciano, la città stessa e Caravaggio esiste ed è forte e l’arresto nottetempo, all’arrivo a Palo della feluca partita da Chiaia con il grande pittore lombardo a bordo, fu probabilmente dovuto all’infrazione degli statuti voluti da Virginio e in vigore in tutto il territorio ducale.
Sebbene non fosse coinvolto, almeno ufficialmente, nella vicenda Caravaggio, Virginio Orsini era il Duca sotto il quale il genio lombardo venne arrestato e morì nel 1610.
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