Singolare caso nella seduta di ieri sera a Palazzo Falcone
Giovedì 14 gennaio, seduta di Consiglio Comunale a Ladispoli, ad un certo punto i consiglieri presenti si guardano, si contano e scoprono che non c’è più il numero legale: seduta sospesa dalla Presidente Caredda, tutti a casa.
Ma cosa è successo? Abbiamo ascoltato tutto per radio, abbiamo letto qualche giornale e per non farci mancare nulla abbiamo gironzolato pure sui social e ci siamo accorti che qualcosa non quadrava.
Come è possibile tanta differenza tra la ricostruzione di parte di qualcuno e la realtà?
Allora abbiamo interpellato il capogruppo Lega Luca Quintavalle per chiedergli cosa fosse successo realmente.
-Consigliere Quintavalle, partiamo dall’inizio: la mozione sulle case popolari era vostra?
Primo errore. Terzobinario lo ha scritto e molti lo hanno riportato sui social, la mozione era di Fratelli d’Italia, non nostra, tanto meno del Sindaco.
-Altra accusa rivolta alla maggioranza: non siete passati per la conferenza dei capigruppo, perché?
Ah ah (ride ndr). Secondo errore. Terzobinario lo ha scritto e molti ci hanno creduto. Quando mai le mozioni sono passate per la conferenza dei capigruppo? Affermare tale sciocchezza significa non conoscere i regolamenti. O magari significa altro…
-Quindi, come si evince dal titolo dei colleghi di Terzobinario, è stato annullato il Consiglio Comunale?
Altro “errore”, stavolta ci metta le virgolette. È stato sospeso non annullato. Quello che era stato votato fino a quel momento rimane valido poi, come detto, la seduta è stata sospesa.
-Il Sindaco però, da quello che leggiamo, sosteneva la tesi del “prima gli Italiani”, mentre Ardita poneva il limite minimo dei dieci anni di residenza, o anche questo non risponde al vero?
Ennesimo “errore” nel ricostruire quanto accaduto. Nessuno scontro ideologico, il Sindaco ha fatto notare che la mozione, posta in quella forma, era incompatibile con il Regolamento Regionale, risultando quindi irricevibile, parere condiviso dal Presidente del Consiglio e dalla Segretaria Comunale. Altro che “prima gli Italiani”, il Sindaco ha garantito il rispetto di una legge gerarchicamente superiore.
-Va bene, a questo punto però, almeno il fatto riportato dai colleghi per cui Ardita, Cavaliere e la De Lazzaro si sono alzati e se ne sono andati sarà vero! Almeno questo…
Mi dispiace ma i suoi colleghi hanno “sbagliato”, lo virgoletti, anche su questo.
La De Lazzaro era assente fin dal primo appello, non poteva quindi allontanarsi assieme ai due esponenti di FdI. Diciamo che sono stati poco attenti, capita.
-Insomma, ci era sembrato di cogliere qualche differenza, tra la registrazione alla radio, e quello raccontato da Terzobinario e sui social, ma qui è stata completamente raccontata un’altra storia.
Cosa vuole, è già campagna elettorale e poi siamo abituati. Nessuna Amministrazione ha mai fatto tante cose in tre anni come questa, pur disponendo di poche risorse, ripianando grazie all’Assessore Aronica un bilancio che avevamo trovato sull’orlo del fallimento, eppure…
-Grazie consigliere Quintavalle.
Cosa dire? Ardita è personaggio singolare, i lettori ricorderanno proposte come la Love Boat, le esternazioni a favore dell’arbitro razzista che insultò un giocatore di colore, le invettive contro i clochard, le promesse con tanto di data, di abbandonare la politica.
Va però ricordata anche la sua iniziativa a favore di Ibrahima Gueye, il piccolo e bravissimo attore residente a Ladispoli che ha recentemente recitato accanto a Sofia Loren e per il quale Ardita ha chiesto gli venisse dato un premio e un aiuto alla famiglia.
E poi, come detto, la mozione di ieri sera, “prima gli Italiani”.
Baccadoro
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