Storica impresa, figlia del carattere delle giocatrici e della sapienza della allenatrice, ma soprattutto della pianificazione e degli investimenti
Al 120°, con il fischio finale dell'arbitro (non impeccabile) ucraino Kataryna Mozul, si chiudono gli europei 2022, con l'affermazione della squadra di casa per 2 a 1, al termine di una partita molto tattica, con qualche errore di troppo vista la qualità delle squadre in campo, ma equilibrata e tesa.
Passa in vantaggio l'Inghilterra al 62° con Toone grazie a un contropiede fulminante ma la reazione delle forti tedesche porta al pareggio al 79° con la Magull.
Si va ai supplementari e al 110° è la Kelly a risolvere una mischia in area tedesca con un tocco di punta che beffa la pur brava Frohms.
Ma a parte il campo, dove le inglesi hanno meritato, ciò che va sottolineato è come la Federazione inglese abbia costruito negli anni questa vittoria, con un progetto che parte da lontano e che in due anni ha visto raddoppiare le praticanti donne di questo e Sport da sempre ritenuto feudo maschile.
Vale la pena ricordare che fino al 1971 la pratica del Football in Inghilterra era vietato alle donne.
Le società di calcio hanno creato il settore femminile e con ingenti, ma neanche troppo, investimenti si è data forza a queso settore, creando entusiasmo e seguito.
Ecco la vera lezione che arriva da Londra, molto più importante del 4-2-3-1, della tecnica delle giocatrici, dell'agonismo profuso in campo.
Volontà, programmazione e investimenti.
E forse ancor più della conquista della Coppa, la dimostrazione di quanto detto arriva da un numero: 87.192.
Tanti erano gli spettatori a Wembley. Un trionfo.
Grazie ragazze.
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